Le imperfezioni

La frutta buona è quella che ha delle imperfezioni, non quella tutta tirata a lucido. Vediamo perché la ricerca della perfezione non corrisponde ad un vero vantaggio ottenibile.

La perfezione è …

… come un miraggio, lo si può vedere in lontananza … ma ogni volta che ci si arriva vicino … sparisce e rimane solo la delusione.

Non è mia ma mi piace.

Ho letto una serie di considerazioni sulla “perfezione”, altrimenti detta “ricerca dell’eccellenza”, che condivido e riporto.

Ambire alla perfezione

Sai cosa significa in realtà? Non finire mai le cose. Le cose cambiano troppo velocemente, come puoi pensare di raggiungere la perfezione? Come puoi credere di finire un lavoro senza mettere in conto errori, imprecisioni, approssimazioni o problemi? Se sei un perfezionista seriale tendi a non finire mai i tuoi compiti nei tempi e nei modi debiti. Viviamo in un’era veloce dove la perfezione è sempre perfettibile. Ciò detto, non si finisce mai.

La perfezione richiede una quantità di tempo che non hai

Anche se hai finito, tendi a riguardare, controllare e verificare in modo maniacale tutti gli aspetti … ma così facendo stai dilatando al massimo il tempo a tua disposizione. E così il tempo non ti basta mai. Ogni incarico richiede una quantità eccessiva di tempo, peggiorata dalla costante perdita di energia per la ricerca di errori. Un logorio continuo.

Il perfezionismo riduce la performance

Gli Psicologi canadesi Gordon L. Flett e Paul L. Hewitt hanno studiato gli effetti debilitanti dell’ansia sugli atleti per realizzare la prestazione perfetta. “Anche se alcuni sport richiedono agli atleti di ottenere prestazioni perfette, la tendenza a essere preoccupati per il raggiungimento della perfezione spesso ne compromette le prestazioni.”

La perfezione genera stress

La perenne lotta per essere perfetti può essere molto logorante e stressante. E lo stress può portare irritabilità, mancanza di empatia, difficoltà di concentrazione e una miriade di altri problemi.

Il perfezionismo causa relazioni complesse

Se sei un perfezionista accanito, vuol dire che stai (disperatamente) cercando di raggiungere un modello mitizzato o impossibile da ottenere. Vuoi che anche gli altri siano perfetti e spesso poni obiettivi fuori dal comune, quasi impossibili da raggiungere.

La perfezione spesso è controproducente

Il perfezionismo esasperato è controproducente e porta alla paralisi. Questa stasi si traduce in scarso rendimento sul lavoro, cioè quanto il perfezionista, ironia della sorte, sta cercando di evitare a tutti i costi.

Perfezione vuol dire perdere opportunità

Se sei perennemente in attesa che le cose siano perfette, potresti perdere delle occasioni e mancare delle opportunità. Non c’è mai un momento perfetto, un lavoro perfetto, una città perfetta, dei colleghi perfetti o un partner perfetto … così se non desideri anche tu entrare nella “ruota del criceto” per inseguire la perfezione, potrebbe essere il momento di cominciare ad agire in modo diverso.

Devi essere consapevole di aver dato o fatto il massimo con le risorse a tua disposizione, considerando tutte le variabili, impedimenti e intoppi che sono fuori dal tuo controllo e la tua volontà.

Non devi puntare alla perfezione ma al migliore risultato possibile.

Grazie di essere arrivato fin qui. Se ti è piaciuto, condividilo. Se non ti è piaciuto, condividilo ugualmente in modo che anche altri possano perdere lo stesso tempo che hai perso tu

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